Dal 20 febbraio al 1° marzo 2018, Giuseppe Magri e Morena Savian si sono recati, per conto del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, in Burkina Faso per verificare lo stato di attuazione di 65 progetti finanziati dalla Chiesa italiana con i fondi dell’8xmille. Trentacinque di questi sono stati visionati personalmente, grazie ad un viaggio che li ha visti percorrere 2100 Km, visitando 7 diocesi e incontrando i vescovi di altre 2. Un paese sofferente, il Burkina, ma anche tenace, fiero e laborioso.
Tra tutti i progetti verificati, trovati per la stragrande maggioranza fedeli alla tabella di marcia prefissata, alcuni hanno particolarmente colpito i due membri del Comitato.
A Boussè il Centro medico Sacro Cuore, il cui laboratorio di analisi è stato finanziato nel 2017. Il centro è nato come servizio nutrizionale ma, per disposizione del governo, ha dovuto aumentare i suoi servizi per essere poi riconosciuto come centro medico. Hanno un padiglione per la maternità, la farmacia, il servizio ecografia, alcuni letti per brevi ricoveri. Un medico visita due volte la settimana.
A Rheo c’è uno spazio per non vedenti e per la scuola in braille, sperimentata anche nella lingua locale. Le lezioni si svolgono al mattino; nel pomeriggio ci sono invece attività di artigianato. Dodici persone vivono stabilmente nel centro, altre lo frequentano di giorno sotto la guida di animatori. Dopo 4 anni di scuola gli allievi ottengono il diploma e hanno lavorato per trascrivere in braille la liturgia.
A Banfora viene visitata una scuola gestita dai Fratelli De La Salle, finanziata nel 2013 per alcuni equipaggiamenti relativi alla piscicoltura. La scuola, un riferimento a livello nazionale, si auto-sostiene con quanto produce e organizza corsi a favore dei contadini locali, accoglie famiglie con bambini per l’insegnamento di tecniche agricole e studenti per stage formativi.
A Bobo-Dioulasso tra il 2015 e il 2016 sono stati finanziati un progetto per il rafforzamento delle radio cattoliche del Paese e uno per un Centro di accoglienza per 80 malati mentali abbandonati, realizzato nel vecchio stabile della Caritas che il Vescovo ha messo a disposizione. Al centro sono state accolte persone che si trovavano per strada; il clima è sereno, l’entusiasmo contagioso grazie alle tre équipes che vi lavorano: una di operatori interni, una di medici e una amministrativa.
Nel 2015, sempre a Bobo-Dioulasso, è stato finanziato anche l’equipaggiamento degli uffici amministrativi e dell’anfiteatro dell’Université Catholique de l’Afrique de l’Ouest. Attualmente la sede del Burkina accoglie circa 1200 studenti, di 9 nazionalità, su un terreno di 123 ettari. Al momento 20 classi sono collocate in un edificio in affitto, il cui costo è molto elevato: con l’affitto di un anno potrebbero costruire le aule necessarie, che infatti saranno realizzate grazie ad un nuovo progetto presentato nel 2017.
Tra i molti progetti realizzati nella capitale Ouagadougou, infine, quello di maggiore impatto è certamente l’Ospedale San Camillo, il cui blocco operatorio è stato finanziato nel 2014. Un Centro di umanizzazione sanitaria e bioetica ha l’obiettivo di portare l’attenzione sulla persona nell’attività sanitaria, con moduli specifici legati alle diverse confessioni religiose. La visita tocca il reparto di diagnostica e il blocco operatorio, che è stato inaugurato nel luglio 2017 e da gennaio ha visto iniziare gli interventi. Lo Stato sollecita il collegamento con il mondo universitario e così l’ospedale ha accordi con strutture in Italia. Per il futuro ci si prefigge la realizzazione di un buon pronto soccorso, una migliore efficienza nella gestione amministrativa, l’ottimizzazione dei costi dell’elettricità e lo sviluppo della medicina specializzata.