Dal 2 al 9 febbraio Don Leonardo Di Mauro, Responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo, e Suor Antonietta Papa, membro del Comitato omonimo, si sono recati in visita nella Repubblica Centrafricana, per portare alla comunità cristiana locale un segno di vicinanza e solidarietà e per verificare lo stato di realizzazione dei progetti già finanziati in questi anni dal Comitato con i fondi dell’8xmille.
Prima tappa di questo itinerario è la capitale Bangui, precisamente il Centro di formazione e produzione agro alimentare - Carmel (finanziato nel 2017 con 390.000 euro), gestito dai padri Carmelitani: una fabbrica di mattoni e una costruzione, appena iniziata, dove sarà offerta a 100 alunni la formazione agro-alimentare; poi un allevamento bovino con 75 capi di bestiame, l’unico della Capitale e uno dei migliori del Paese, e una serie di pozzi. Rispetto alla tabella di marcia prevista dal progetto tutto procede puntualmente.
Seconda tappa è il Centro di cura psico-sociale e igiene mentale costruito dai Freres de la Charité nel 2016, con un finanziamento di 278.595 euro. Sono due strutture che i fratelli stanno già utilizzando per riunioni e distribuzione di farmaci, anche se non ancora rifinite ed equipaggiate completamente. In Centrafrica, come del resto in molte parti dell’Africa, il disagio mentale non sempre è riconosciuto come vera malattia e spesso viene curato con metodi non scientifici; per questo i Fratelli della Carità collaborano con il reparto di psichiatria dell’ospedale di Bangui per seguire i vari casi che si sono presentati. Anche qui fedeltà rispetto ai programmi stabiliti.
La missione procede poi allontanandosi di 110 km da Bangui, fino a Mbaiki, dove si stanno realizzando, pur con qualche difficoltà, tre edifici scolastici, un deposito di medicinali e un progetto per l’incremento dell’economia agro-pastorale e la sicurezza alimentare, con circa 150.000 euro stanziati tra il 2015 e il 2016.
Il giorno seguente la visita prosegue fino a Pissa , dove una scuola delle suore di San Giuseppe di Torino, finanziata nel 2015 con 32.136 euro, funziona a pieno regime e si presta anche all’accoglienza di piccoli orfani.
Di ritorno a Bangui la piccola delegazione italiana viene accompagnata presso 4 delle 10 scuole di periferia (Mboko, Ss. Tito e Timoteo, S. Mattia eS. Luigi) costruite con un progetto del 2016 e tutte perfettamente funzionanti, con aule che accolgono fino a 80 ragazzi ciascuna. Di quelle che non è possibile visitare, per problemi di tempo e di distanza, viene consegnato un accurato rendiconto dalla suora coordinatrice, per la diocesi, dell’ECAC (Scuole associate cattoliche in Centrafrica).
Si procede poi verso le scuole dei Fratelli di San Gabriele (48.881 euro finanziati nel 2014), ultimate ma ancora in attesa di essere riempite dai bambini che abitano il quartiere di Bimbo, provenienti dalle vicine campagne e dai quartieri dove si erano insediati i ribelli. Ancora da perfezionare anche il funzionamento del laboratorio per insegnare alle ragazze a cucire, sempre a Bimbo, affidato dal 2015 alle Piccole Sorelle.
Ultima tappa quella della visita alla Conferenza Episcopale Centrafricana, al Nunzio Apostolico e al Cardinale di Bangui, Dieudonné Nzapalainga. All’ordine del giorno soprattutto il progetto più impegnativo messo in cantiere, quello per la realizzazione dell’Istituto Superiore di Agricoltura, che costituirà la Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica dell’Africa Centrale (dislocata in 6 diversi paesi). Frutto di due stanziamenti del 2016 e 2017 e non ancora partito per problemi legati alle trattative – ormai avviate a risolversi - con il governo locale. È a questa opera, resa possibile dai fondi dell’8xmille provenienti dall’Italia, che la comunità cattolica del Centrafrica guarda con maggiore speranza.