“Siamo di fronte a una tragedia umanitaria di dimensioni incalcolabili, se non cerchiamo di frenarla in tempo”. È la voce di padre José Paris Alonso, provinciale della Congregazione di don Orione per il Venezuela. La sua testimonianza arriva dal vivo di un Paese alle prese con una crisi politica e sociale che sta mettendo la popolazione in ginocchio. Prosegue da oltre 80 giorni la protesta politica e fino ad oggi le manifestazioni hanno causato la morte di oltre 70 persone, assassinate con azioni repressive.
Gravissima la situazione umanitaria per la mancanza di medicine e beni di prima necessità. “Ho trascorso l’ultimo mese tra Caraballeda e Barquisimeto”, racconta padre José. “La situazione in Caraballeda è più tranquilla rispetto all’inizio di quest’anno. Per strada vedo più cibo, anche se i prezzi sono inaccessibili alla popolazione, le razioni dei beni alimentari sono scarse e razionate e vengono distribuite in interminabili code. Mancano i farmaci”.
L’Opera don Orione è presente nella parrocchia Nostra Signora de la Candelaria di Caraballeda da circa 25 anni e fedele al carisma predilige gli ultimi degli ultimi. La città di Vargas fu colpita nel 1999 da devastanti inondazioni. Oggi la Regione vive una terribile siccità, che ha causato gravi disagi igienico-sanitari. “Ci sono stati momenti in cui nelle scuole centinaia di studenti erano senza acqua. Potete immaginare?”, racconta padre José. Il progetto sostenuto dalla Cei mira a migliorare con la costruzione di due pozzi le condizioni di accesso all’acqua potabile per la comunità di Caraballeda che fa capo alla parrocchia. Si stima che siano 7.000 le persone beneficiarie.
Il progetto prevede anche la ristrutturazione e un nuovo equipaggiamento per la scuola Mama Carolina che accoglie 103 bambini (dai 16 mesi ai 6 anni), e la costruzione nei pressi della parrocchia di due spazi per la formazione e di una sala polifunzionale. Le strutture servono per migliorare le condizioni di vita di ragazze giovanissime, vittime di violenza urbana e domestica, in gravidanza o già madri di bambini piccoli, proponendo loro corsi professionali per favorire un ingresso più immediato nel mondo del lavoro o la possibilità di proseguire gli studi fino alla scuola superiore.
E poi ci sono le donne che come in qualsiasi parte del mondo danno tutto. “Le donne hanno un ruolo più importante che altrove: su di esse poggia il peso della famiglia, sono il fulcro delle relazioni, il motore dell’educazione. Se non aiutiamo le donne, sarà impossibile sognare un nuovo Venezuela”.
D’altronde le attese del popolo sono semplici e fondamentali: “Avere acqua, cibo, istruzione, cura di coloro che soffrono e un luogo di incontro per ripristinare l’unità”. E tutto ciò sarebbe impossibile senza un aiuto dall’esterno che anche se “piccolo” a confronto di un mare di problemi e necessità è pur sempre un motivo di luce e di speranza che aiuta a superare anche i momenti più bui e difficili.
Con questo del Venezuela, sono arrivati a 285 i progetti finanziati con l’8Xmille e approvati dal Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo della Cei nel 2017, per un ammontare complessivo (anno in corso e fino ad oggi) di 48.437.056 euro.
Di M. Chiara Biagioni (SIR)