Dal 25 novembre al 6 dicembre 2019 alcuni membri del Comitato sono andati a far visita ai progetti in via di realizzazione in Burundi, per verificarne lo stato di avanzamento. Condividiamo una pagina del loro "diario" di viaggio...
…Di buon mattino, dopo la colazione, troviamo abbé Emile Ndayizeye, direttore di COPED, braccio operativo della Caritas di Bururi, incaricato di condurci a visitare alcuni progetti realizzati nella sua diocesi con il contributo della CEI. Percorrendo la strada asfaltata ma molto dissestata che da Bujumbura costeggia verso sud il lago Tanganika, ci fermiamo nella località di Rutumo, provincia di Rumonge, parrocchia di Minago, dove incontriamo un primo gruppo associato di donne beneficiarie del progetto n. 342/2016 Alfabetizzazione, creazione di attività generatrici di reddito per la promozione della donna, promosso dalla Diocesi di Bururi attraverso COPED. L’attività svolta da queste donne riguarda l’apicoltura, con la fornitura di arnie dislocate lungo la riva del lago ed altre collocate nei pressi delle abitazioni proprie. L’accoglienza festosa manifesta apprezzamento per l’aiuto ricevuto e nel discorso fatto dalla responsabile del gruppo, sig.ra Bukuru Marthe, viene espresso il desiderio di poter estendere questa attività ad altri gruppi di donne in quanto la produzione di miele si sta dimostrando redditizia e molto utile per l’integrazione alimentare nelle famiglie interessate dal progetto.
Lo stesso progetto ha coinvolto un secondo gruppo di donne visitato nella località di Rumungo, le quali si sono dedicata all'apprendimento delle tecniche di costruzione edile realizzando una prima semplice abitazione, con il tetto perfettamente a prova di pioggia pesante (ci è stato riferito che, secondo un detto locale, le donne non sono adatte a costruire le case in quanto i tetti fatti dalle donne presentano sempre infiltrazioni – ma la nostra visita, fatta sotto una pioggia battente, ha potuto far prendere atto ai tanti presenti che il tetto costruito da quelle donne lasciava l’interno della casa totalmente asciutto!). Anche per questo secondo gruppo associato di donne è risultato positivo il lavoro svolto tanto che chiedono alla diocesi di Bururi di ricevere l’incarico per la costruzione di qualche altra casa, dato che la diocesi è impegnata nel fornire alloggi ai profughi rimpatriati dalla vicina Tanzania, di cui fanno parte, peraltro, diverse donne dei gruppi assistiti dal progetto.
Dopo il pranzo in un semplice ristorante di Rumonge, ci avviamo verso la località montagnosa rurale di Rukanda, assieme anche all’economo generale della diocesi di Bururi, abbé Gratien (per diversi anni residente in Italia, parroco in una diocesi ligure), e a due giovani tecnici italiani rappresentanti della Associazione AMU - “Azione per un Mondo Unito” Onlus, di Firenze (legata al Movimento dei Focolari): il responsabile del progetto Francesco Tortorella e l’esperto agrario Pietro. Con loro, dopo un lungo tratto di strada fangosa e impervia, visitiamo l’acquedotto relativo al progetto n. 570/2017 Acqua risorsa di vita e di sviluppo a Bururi, promosso da AMU Onlus. Si tratta di un lungo tratto di tubature in pvc di varie sezioni (circa 25 km – oltre 1 km in più rispetto al progetto iniziale), con diversi serbatoi di decantazione, per condurre l’acqua potabile dal punto di captazione della sorgente ai punti di distribuzione pubblica, in particolare la scuola di Rukanda e la clinica ancora in fase iniziale di realizzazione. La qualità del lavoro svolto dal personale locale, seguito dai tecnici della Associazione locale CASOBU guidata dal sig. Gerome, a cui AMU Onlus ha affidato l’esecuzione dei lavori, si presenta di certo soddisfacente sul piano dell’efficienza tecnica. Ma è soprattutto valido per la capacità da parte dei tecnici locali di coinvolgere in modo attivo la popolazione della zona, rendendola protagonista e ben consapevole dell’importanza di questo impianto idrico che beneficia centinaia di famiglie dislocate sulle colline dove spesso non vi è accesso con mezzi motorizzati.
Partiti da Rukanda, ripercorrendo lo stesso tratto di strada sterrata fino a giungere alla strada asfaltata, facciamo tappa a Bururi per una visita di cortesia al Vescovo di quella Diocesi, S. E. Mons. Venant BACINONI. Abbiamo modo di riferire con soddisfazione della visita appena fatta al progetto n. 570/2017, incoraggiando a proseguire sulla via della promozione di uno sviluppo integrale e sostenibile, sapendo di poter contare anche sul contributo della CEI. Da parte sua, il Vescovo esprime apprezzamento e ringrazia la CEI per quanto finora fatto a sostegno della sua diocesi. Salutiamo quindi il vescovo e i due rappresentanti di AMU e ci dirigiamo a Nyanza-Lac dove, sempre accompagnati da abbé Emile, ceniamo e pernottiamo presso l’hotel East-Africa.
Tirando le somme…
… La missione è stata una ulteriore opportunità per manifestare concretamente la prossimità della Chiesa italiana con la Chiesa in Burundi, quanto per dare riscontro della effettiva destinazione dei contributi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica erogati attraverso CEI (Estratto dal rapporto di Missione in Burundi - U. Silenzi e G. Magri – membri del Comitato).