Sono stati resi noti i dati relativi alla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo tenutasi venerdì 22 e sabato 23 gennaio a Roma, presso la sede CEI.
Sono stati approvati 91 progetti, per i quali saranno stanziati € 14.166.662 così suddivisi: € 8.373.233 per 48 progetti in Africa; € 1.506.835 per 15 progetti in America Latina; € 3.687.122 per 24 progetti in Asia; € 562.072 per 2 progetti in Medio Oriente; € 13.400 per 1 progetto in Est Europa; € 60.000 per 1 progetto in Oceania.
Tra i progetti più interessanti quello finanziato in Tanzania per la costruzione di una scuola professionale per le popolazioni povere degli altopiani meridionali del Paese, con un duplice obiettivo: un addestramento pratico, con la commercializzazione dei prodotti realizzati che contribuirà al mantenimento dell’Istituto stesso e il conseguimento di una qualifica professionale per l’inserimento dei diplomati nelle locali realtà lavorative.
Segnaliamo poi un progetto finanziato in Uganda: la costruzione del centro educativo “Villaggio della gioia” per ragazzi disabili a Rwentobo-Rushooka che si inserisce in uno scenario di interventi francescani, ormai radicato da anni sul territorio, in campo sanitario, educativo e di lotta alla povertà.
Un altro progetto, volto al recupero dei giovani tossicodipendenti, sarà realizzato in Brasile nel territorio di Morada Nova de Minas con questi obiettivi: l’inserimento di 60 giovani tossicodipendenti nella Comunità gestita dall’Opera don Orione; l’avvio di corsi di formazione professionale e il potenziamento della attività riabilitative.
Segnaliamo ancora un progetto finanziato nelle Filippine, per la costruzione di una casa famiglia per i ragazzi che, colpiti dal Tifone Yolanda, hanno perso casa e affetti.
Infine un progetto in Palestina per migliorare i servizi educativi in Cisgiordania. Le iniziative, sotto la supervisione del MEAE, Ministero dell’educazione palestinese, riguarderanno: l’alfabetizzazione di base dei bambini palestinesi tra i 2 e i 6 anni; la promozione delle minoranze etniche (comunità cristiane nell’area di Betlemme); la formazione dei rifugiati presenti nel campo di Dheisheh a Betlemme; la qualificazione e l’aggiornamento degli insegnanti; la formazione e promozione della donna.