Dal 1° al 15 giugno una delegazione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo composta da don Leonardo Di Mauro, suor Antonietta Papa e Gemma Helfer, si è recata in missione nel Nordest del Brasile, partendo da Fortaleza e giungendo a Salvador de Bahia, per verificare lo stato di attuazione di 29 progetti ivi finanziati dalla Chiesa italiana con i fondi dell’8xmille.
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Tutti i progetti verificati, trovati per la maggioranza fedeli alla tabella di marcia prefissata, sono condotti con competenza, umiltà e tenacia ma alcuni hanno particolarmente colpito i membri del Comitato.
La parrocchia di Jussaral (250 km di territorio), ad esempio, in un contesto naturale bellissimo e molto curato, accoglie il progetto n° 625/2016, relativo ad un Centro per l’infanzia, ben costruito ed equipaggiato, il cui salone polifunzionale è usato a tutte le ore per attività sociali, di formazione e di informazione. Anche per le donne il Centro rappresenta una preziosa opportunità per poter tagliare e cucire, vendere e aiutare la famiglia.
A Sâo Lorenzo da Mata (Recife) grazie al progetto n° 515/2016 è stato ricostruito l’asilo Obra de Maria”, solido e funzionale, nelle cui vicinanze opera anche un centro di formazione per giovani, composto da più edifici adatti anche alla accoglienza per chi viene da lontano e necessita pernottare. Numerose le aule arredate e dedicate alla formazione all’informatica e a varie attività artistiche e artigianali. Il centro dispone anche di una zona adibita allo sport e offre gratuitamente servizi di assistenza sanitaria e legale.
In due diverse diocesi, Fortaleza e Quixada, viene condotto il progetto n° 816/2016 “Crescenda a Vida” (Vita che cresce), dell’Associazione Mâe da Vida.
A Juazeiro do Norte, in un vasto quartiere dominato da bande di spacciatori, sfruttatori della prostituzione e criminali, le suore hanno conquistato uno spazio che rappresenta una vera e propria áncora di salvezza per la popolazione. La formazione integrale della donna (taglio-cucito, musica, pittura, artigianato, danza, puericultura, informatica e culinaria) è accompagnata da un’equipe di psicologi e assistenti sociali. Le beneficiarie, infatti, sono per lo più vittime di abusi sessuali e violenze.
A Quixada l’altra parte del progetto, il Centro Mâe da Vida e la fattoria Agua Boa. Il centro si sviluppa in ambienti ristretti ricavati attorno alla piccola casa delle suore. Hanno allestito un laboratorio di taglio e cucito, informatica, estetica e corsi di puericultura dove molte ragazze madri usufruiscono della formazione. Grazie ad un vecchio ecografo e a tre medici volontari vengono monitorate le gravidanze di quante sono in attesa di un figlio. Le suore e l’equipe delle animatrici visitano le famiglie, seguono e accompagnano le neo mamme anche dopo il parto. Nel la fattoria - che dista 12 km dal centro – le suore gestiscono l’accoglienza e la formazione di minori a rischio affidati loro dal tribunale, l’accoglienza di adolescenti incinte (il 60% è minore di 16 anni) e giovani in situazione di vulnerabilità. Per far fronte alle tante spese e sfruttare i 62 ettari a disposizione, le suore aiutate da volontari stanno allestendo un orto, un allevamento di bestiame e di animali di piccola taglia.